• naturae

  • Queste nature morte di Luigi Billi sono una sorta di teatro del femminile.
    Ricordi forse, o sogni, velate consolazioni, scene di suggestione.
    Un teatro trovato nella combinazione delle forme, nella dislocazione aleatoria di oggetti archetipici.
    C’è in questa immobilità, tutta la bellezza di una storia desiderata, ricordata, quasi posseduta.
    E un sipario bianco sempre sul punto di calare, per consolare o consumare.